Distanza
100 km
Dislivello+
1750 m
Pendenza media
1,8 %
Biciclette
Gravel, Mtb, E-Mtb
Rapporti
Sviluppo min.
1,9 metri
Pneumatici
40 mm
tassello medio
Questa versione più impegnativa e avventurosa della Green Way, si sviluppa sullo stesso percorso dell’originale, con la sola differenza che, arrivati in Contrà Pria, si dirige prima nel centro di Arsiero, buon punto di appoggio per pernottare, e poi risale la Val di Riofreddo per salire a Tonezza del Cimone.
La Green Way Fogazzaro Roi – nella sua versione Expert – prende vita dal ponte sul Bacchiglione, a Montegalda. È qui che inizia una pedalata che non è solo un tragitto, ma un viaggio dell’anima: un cammino che invita fin dai primi metri al silenzio, alla lentezza, alla contemplazione. Lungo l’argine del fiume, si procede in equilibrio tra luce e riflessi, dove l’acqua scorre come il tempo e la vegetazione sembra custodire ogni pensiero.
A Longare, la via devia verso Costozza, antico borgo incastonato tra le colline, scrigno di ville rinascimentali e bellezze dimenticate. Poi si punta verso Vicenza, ma non prima di omaggiare uno dei suoi simboli: Villa Capra, la Rotonda. Un’apparizione monumentale, che precede l’ingresso in città. Vicenza si attraversa con rispetto e meraviglia: è un luogo che non si guarda soltanto, ma si ascolta. Le sue architetture parlano, raccontano la grandezza del sogno palladiano, incastonate come gemme lungo il cammino.
Oltre le mura cittadine, la strada si fa più selvaggia e mutevole. Il tracciato si addentra tra campi, viottoli, sterrati e strade secondarie, in un continuo alternarsi di orizzonti. Si risale dolcemente, mentre le Prealpi Vicentine iniziano a dominare la scena. È un tratto che fonde natura e memoria, dove ogni curva sembra aprire nuove finestre sul paesaggio e sulla storia rurale di questa terra.
Ma è oltre Marano Vicentino che l’esperienza Expert mostra il suo volto più autentico. La pianura si ritrae, e la montagna si fa presente. La Green Way si addentra nella Valle di Riofreddo, risalendo il versante sud del Monte Cimone. È qui che la pedalata si fa impegno, respiro, ritmo. L’ascesa è dolce ma costante, il paesaggio si stringe e si apre, alternando silenzi profondi a scorci mozzafiato. Tonezza del Cimone, a quota 1.000 metri, è la ricompensa: ad attenderci, un balcone naturale su tre valli — Astico, Assa, e l’Altopiano dei Sette Comuni — che si aprono come pagine di un libro antico.
Questa greenway non è solo un percorso cicloturistico. È una scelta. È per chi cerca nella bicicletta molto più che uno sport: una lente per leggere il territorio, una via per ascoltare il proprio passo, una sfida da vivere con rispetto e intensità.
Un itinerario da affrontare a tappe, certo. Ma soprattutto, un’esperienza da ricordare. Perché ogni salita, ogni chilometro, ogni fatica, diventa parte di un racconto che ci appartiene.












